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Sviluppo professionale e carriere

Laureati in Farmacia sempre più richiesti in azienda

Controllo qualità e sicurezza nella filiera agroalimentare, research and development nell’area chimico-farmaceutica: sono questi gli sbocchi più interessanti in azienda per i laureati in farmacia. Le competenze del neolaureato possono essere impiegate anche per un settore sempre più complesso come la regolazione brevettuale, i laboratori di analisi e le aziende sanitarie pubbliche.
L’addetto ai reparti controllo qualità e sicurezza, oltre a controllare la qualità dei prodotti, assicura anche il rispetto degli standard e delle leggi nazionali e internazionali, l’applicazione e il rispetto di standard ambientali e di norme inerenti alla sicurezza e alla salute dei dipendenti. E’ una figura emergente che si coordina con la funzione logistica/acquisti per definire i requisiti di qualità dei fornitori esterni. Inoltre, si occupa di definire le procedure di qualità congiuntamente con le linee operative, di approntare e mantenere i sistemi di controllo di qualità e la relativa documentazione. L’informatica mette a disposizione delle aziende un importante supporto per la diffusione di questa documentazione, ma la comprensione e il senso dei contenuti deve passare attraverso la comunicazione diretta tra le persone; questo profilo deve quindi per prima cosa saper comunicare in modo efficace. Il suo ruolo si è evoluto negli ultimi anni: si è passati dal controllo e assicurazione qualità alla sua gestione che significa inserire nel sistema qualità tutte le altre normative che richiedano delle metodologie operative di monitoraggio.
Questo professionista, che spesso ha un budget gestito autonomamente per poi rendere conto alla direzione, è chiamato a valutare le specifiche di prodotto sia dei fornitori che dell’azienda stessa, nonchè i requisiti dei clienti, anche attraverso la realizzazione di un sistema di rilevazione di customer satisfaction. Effettua report e, nello specifico, si concentra sulla soddisfazione del cliente. Fissa gli obiettivi di qualità, partecipa alla realizzazione di un sistema di customer relation management, mantiene e diffonde a tutti i livelli la consapevolezza del contesto del business aziendale, della profittabilità e del rispetto dei budget.
Le esigenze sempre più complesse delle aziende in tema di qualità hanno implicato negli anni una forte specializzazione delle figure professionali del settore. L’addetto ai reparti controllo qualità e sicurezza è chiamato ad assicurare che i processi necessari per il sistema di gestione per la qualità siano predisposti, attuati e tenuti aggiornati. Questo ruolo, sempre più richiesto in un’azienda molto strutturata e in crescita, riporta direttamente all’amministratore delegato o al presidente, con la responsabilità della direzione di tutta la gestione qualità, dei risultati di gestione, della sicurezza dei prodotti o dei servizi e delle attività di gestione dei rischi del post vendita. Per quanto riguarda i livelli retributivi, dipende molto dal settore aziendale e dalla seniority, ma possiamo considerare in media una retribuzione variabile dai 45 mila ai 70 mila euro lordi annui. Stesso discorso per la parte variabile che è a discrezione della politica aziendale.
Tra gli altri sbocchi in azienda per laureati in farmacia spicca l’area research and development: si occupa essenzialmente della definizione, implementazione e gestione dei processi organizzativi connessi all’innovazione dei prodotti farmaceutici, del coordinamento e supervisione delle attività di analisi e di progettazione dell’architettura del processo di innovazione. Il responsabile research and development nell’area farmaceutica è chiamato alla definizione di idee di nuovi prodotti, alle modalità di selezione del portafoglio progetti, alla cura dei rapporti per lo sviluppo di sinergie con le università, clienti, fornitori e centri di ricerca. Questa figura professionale emergente concorre ad identificare specifiche opportunità di finanziamento e definisce le modalità di allocazione delle risorse sia per i progetti di sviluppo di nuovi prodotti per il medio/lungo periodo, sia per i progetti di miglioramento delle piattaforme di prodotto specifiche dell’azienda. Garantisce, inoltre, conoscenze aggiornate delle tecnologie che interessano i prodotti farmaceutici e i processi aziendali. La formazione di base del responsabile research and development è, dunque, di tipo tecnico-scientifico. E’ un ruolo che essenzialmente applica tecniche di monitoraggio dell’attività di testing sul prototipo realizzato, contribuendo al processo di individuazione delle conoscenze e delle parti del prodotto da proteggere, evidenziando i problemi e le criticità tecnico-realizzative al fine di verificarne la brevettabilità. Ha maturato specifiche conoscenze delle regole di funzionamento dell’impresa e del sistema della ricerca e deve avere in genere conoscenze e capacità delle metodologie di gestione e di pianificazione strategica. Possiede generalmente capacità inerenti la gestione delle risorse finanziarie e materiali e le metodologie di gestione e coordinamento delle risorse umane e dei team di progetto; conosce le metodologie e gli strumenti di benchmarking e i principi relativi al ciclo di vita del prodotto ed al marketing ed alla technology intelligence. Occorre inoltre che sappia coordinare le attività informative e formative rivolte ai collaboratori, sostenendo tutto il processo di analisi dei bisogni del mercato, dei clienti attuali e potenziali.
“I laureati in Farmacia possono ambire a percorsi formativi che li introducono a ricoprire diverse mansioni, tra le quali quella di informatore scientifico del farmaco, nel rispetto dei piani di studio ed esami richiesti dai decreti di recepimento della normativa europea, nonché dalla legislazione nazionale, che regolano questa particolare figura professionale”. Lo sottolinea una nota di Farmindustria. “Non è tuttavia l’unico percorso: con un’adeguata formazione oggi troviamo laureati in farmacia in diverse funzioni, da quelle in ambito produttivo a quelle in ambiti più specifici quali aspetti regolatori, di marketing, di accesso alle terapie e non ultimo anche in funzioni all’interno delle direzioni mediche e di ricerca e per attività di supporto nella realizzazione di studi clinici. Lo stesso vale per la più specifica laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche che può avviare i giovani ancor più facilmente in posizioni legate alle attività produttive”,  aggiunge Farmindustria.