Cosa desidera il lavoratore?Etica, flessibilità e work-life balance
Cresce la voglia di cambiare lavoro. “Negli ultimi tempi – precisa Marco La Valle, Managing Director di PageGroup – abbiamo incontrato un numero sempre maggiore di professionisti in procinto di fare una serie di riflessioni sul proprio futuro lavorativo e di fronte al classico bivio: restare o non restare nell’azienda attuale? Recentemente, come PageGroup, abbiamo condotto un’indagine, su oltre 6.000 candidati europei, per capire quale fosse il livello di soddisfazione. I risultati ci hanno molto colpito: il 15% si è detto convinto di aver trovato il lavoro giusto e di non aver il desiderio di valutare altre opportunità, mentre soltanto il 10% ha dichiarato di non aver mai preso in considerazione l’idea di cambiare il proprio percorso professionale. Negli ultimi tempi tutti i fenomeni che hanno riguardato il mercato del lavoro sono stati descritti con nomi accattivanti e ad alto impatto mediatico: prima le grandi dimissioni, poi il quiet quitting e ora le grandi riflessioni, un modo per descrivere la tendenza di milioni di persone a rivalutare la propria carriera per ragioni e spinte differenti. E questo sembrerebbe il momento migliore per farlo”.
Cosa desiderano i lavoratori europei? Etica, flessibilità e work-life balance sono i tre pilastri su cui sembrerebbe fondarsi il benessere delle risorse. Tre quarti dei lavoratori europei intervistati, infatti, hanno dichiarato di voler lavorare per un’azienda con una solida responsabilità sociale d’impresa, mentre il 59% sarebbe alla ricerca di flessibilità (che si traduce, sostanzialmente, nella possibilità di lavorare da remoto, in parte o del tutto) e di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.