Crescono i salari
La crescita dei salari ha subìto una forte accelerazione all’inizio del 2022, in sei delle principali economie dell’Eurozona, tra cui l’Italia. Un tasso di crescita medio ponderato più che raddoppiato, passato da circa il 2% alla fine del 2021 a oltre il 4% a fine estate 2022, prima di stabilizzarsi al 5,2% a ottobre. È quanto emerge da “Wage growth in euro area countries: evidence from job ads”, l’Economic Letter pubblicata dalla Banca centrale d’Irlanda, in collaborazione con Indeed – portale numero uno al mondo per chi cerca e offre lavoro.
Il documento, redatto dall’economista della Banca centrale Reamonn Lydon e dall’economista di Indeed Pawel Adrjan, esamina le tendenze dei salari pubblicati su Indeed in Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna – Paesi che insieme rappresentano oltre l’80% dell’occupazione nell’area dell’euro – e anche nel Regno Unito. L’andamento dei salari negli annunci è un indicatore tempestivo delle tendenze di crescita delle retribuzioni e dell’andamento del mercato del lavoro, fornendo spunti di rilievo anche per le Banche Centrali che lo monitorano in relazione all’inflazione. Senza contare che gli stipendi dei nuovi assunti possono fornire input interessanti sulla richiesta di forza lavoro.
Dal documento emerge che la crescita dei salari ha registrato una forte accelerata nel primo semestre del 2022, prima di rallentare leggermente nel terzo trimestre, raggiungendo il 5,2% su base annua in ottobre — più di tre volte il tasso pre-pandemia. Per i singoli paesi dell’area dell’euro, la crescita di ottobre è stata più alta in Germania (7,1%), seguita da Francia (5,0%), Irlanda (4,7%), Italia (4,2%), Paesi Bassi (4,0%) e Spagna (3,5%).