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Come gestire il cambiamento

Secondo uno studio di NetWorking, per riprendere o mantenere la rotta, anche quando il mare in tempesta, tutte le aziende dovrebbero:

Allenare la loro resilienza

Di ostacoli sulla strada se ne trovano sempre tanti: l’obiettivo è assumere un’attitudine “proattiva” rispetto a quello che accade così da trasformare quell’accadimento in un’occasione di apprendimento. Per arrivare a questo risultato, bisogna prima misurare poi potenziare la hardiness (robustezza, ndr) dell’organizzazione. Net Working lo fa a partire dagli strumenti diagnostici messi a punto da The Hardiness Institute e dall’elaborazione di un piano di sviluppo personale e organizzativo (piano di coping).

Essere al passo coi tempi

Il cambiamento non deve spaventare: le organizzazioni che vogliono proiettarsi nel futuro devono abbracciarlo e, perché no, anticiparlo. Facciamo un esempio concreto: quest’anno le aziende con più di 50 dipendenti e 150 milioni di euro di fatturato dovranno dichiarare l’impatto sociale che intendono generare con le loro azioni di sostenibilità sui tre fattori ESG, parlando di SROI (Social Return of Impact). Perché non rivolgersi già ad un Social Change Manager? “Questa nuova figura manageriale è in grado di accompagnare le organizzazioni in tutte le fasi del loro percorso consapevole ed autentico verso la sostenibilità, nella sua accezione più ampia”, spiega Carlo Romanelli, fondatore di Net Working, che ha ottenuto questa certificazione. Nella pratica, questo tipo di intervento si traduce in un aiuto per le organizzazioni ad impostare un sistema di responsabilità sociale, a costruire una vision e a definire i rating di sostenibilità ai quali orientarsi.

 

Permettere ai lavoratori di dare il meglio di sé

Diversi studi hanno dimostrato che la condizione migliore per un dipendente è quella in cui ha la possibilità di crescere, percepisce sostegno intorno a sé e sperimenta un livello di stress accettabile. Si lavora poi ancora meglio se si svolgono le proprie funzioni in un ambiente gradevole, con strumenti facili da usare e colleghi coi quali si ha una buona relazione. Se a questi aspetti si aggiunge un buon work life balance e la percezione di ricevere una retribuzione giusta in base alle proprie mansioni, non c’è bisogno di intervenire per aumentare la produttività: questa verrà da sé.

 

Lavorare sullo spirito di squadra

L’organizzazione non è data solo da un insieme di persone che devono raggiungere KPI. Se non lo è già, deve diventare anche una costruttrice di storie e coinvolgere il suo personale in questa narrazione. Questo è fondamentale anche per far sì che il singolo non si senta solo una pedina “sacrificabile” in un più ampio scacchiere, ma parte integrante di un team che si muove insieme verso una direzione comune.

 

Investire nella giusta formazione

Come per i piani, anche per la formazione non si guarda più al lungo termine: bisogna aggiornarsi in fretta e acquisire competenze sempre più specifiche. Questo non deve però far passare in secondo piano la visione d’insieme, che deve sempre rimanere centrale ed essere ben strutturata. Proprio tenendo questo principio a mente, Net Working ha aiutato decine di aziende a ristrutturarsi, a ripensare alla loro visione strategica, alla loro organizzazione aziendale e, soprattutto, alla loro cultura organizzativa.