Startup, nasce SalvaCasa: assiste chi è a rischio sfratto
Nascono due startup per la gestione dei crediti in sofferenza. La prima è SalvaCasa che assiste chi è a rischio sfratto, acquistando l’immobile prima che sia messo all’asta, in modo da venderlo a un prezzo di mercato corretto e poter saldare così il debito dell’esecutato.
L’idea di Rosati, il fondatore della startup, è nata dopo aver incontrato centinaia di debitori e creditori e aver analizzato a fondo le loro problematiche specifiche: vendendo un immobile all’asta, ad esempio, molti esecutati non riescono a saldare interamente il loro debito, per cui i creditori possono rifarsi su altri beni immobili, sul loro stipendio, sulla loro pensione o su eventuali garanti, portandoli in una situazione ancor più drammatica. Per i creditori, dall’altro lato, spesso un’asta non è sufficiente al recupero del loro credito, perché qui, di fatto, gli immobili vengono svenduti. Questo comporta per loro un allungamento di tempi e di spese giudiziarie.
L’altra startup, invece, è ReCredito che si occupa di gestire e recuperare i crediti in sofferenza per conto delle banche. In questo modo si aiutano gli esecutati a chiudere la loro posizione debitoria e le banche a svolgere le operazioni di recupero crediti.
“Prima di fondare le due startup ho iniziato a lavorare organizzando eventi nei locali più in voga della vita notturna e nelle spiagge del litorale pontino”, spiega Rosati. “Ho introdotto le lotterie durante le serate e nei lidi più esclusivi, grazie alle quali vincere viaggi esotici o automobili. L’attività iniziava a decollare, ma quando un giorno decisi di organizzare un concerto unico, anticipando tutti i miei guadagni per coprire le spese, qualcosa è andato storto. Ho sbagliato a gestire l’evento e in poche ore mi sono ritrovato, a 21 anni, improvvisamente solo. E’ proprio dalla consapevolezza dell’errore commesso che è scaturita la forza in lui di rialzarsi. Il mio riscatto è avvenuto innanzitutto riconoscendo l’errore commesso: avevo avuto una pessima gestione del denaro. Spendevo tutto quello che guadagnavo, senza risparmiare nulla. Per risanare i miei debiti ho cominciato a vendere case in cantiere. Trascorrevo nove ore in un container senza riscaldamento e aria condizionata, in attesa che arrivassero i clienti. Per massimizzare i guadagni studiavo come vendere immobili, perché il mio stipendio dipendeva direttamente dalla quantità di contratti chiusi. In sei mesi sono riuscito a vendere il 70% degli immobili del cantiere. Nei tempi morti del lavoro mi sono anche dedicato allo studio del Codice Civile, per capire come investire secondo le regole e in maniera efficace”, continua Rosati.