Quali sono i manager ideali per le aziende di successo?
di Vito Gioia
Managing Director di Ward Howell Italy
Le aziende di successo hanno in comune alcuni punti di forza quali: la libertà di azione dei collaboratori, liberi di esprimersi e di sbagliare per evolversi; il far vivere in prima persona, a tutti i livelli, le pulsazioni del business e i comportamenti del mercato; l’esposizione del personale a nuove idee e prospettive e il coinvolgimento nell’innovazione e nell’apprendimento, favorendo spostamenti tra funzioni, divisioni o mercati; una presa diretta sul mercato che stimola l’innovazione e l’imprenditorialità; una visione con traguardi ambiziosi e non solo a breve, coraggio, determinazione, “non mollare mai” e un senso del no limits; umiltà per non pensare di essere unici ma per imparare dagli altri, studiandone i successi e gli insuccessi; essere Globally Minded per saper guardare oltre il proprio orticello; un corretto bilanciamento tra l’influenza centrale della Casa Madre e le autonomie locali; visibilità del branding e reputazione aziendale per attrarre e trattenere i talenti; un network libertà di sperimentare ma anche di fallire e di imparare nei mercati locali; Consigli di Amministrazione attrezzati per la globalizzazione e con più consiglieri indipendenti; gestione attenta delle diversità in termini di genere, funzioni, nazionalità e settori di provenienza. I sintesi le aziende di successo evidenziano uno spirito imprenditoriale e innovativo, una combinazione virtuosa di libertà e connettività, supportata da membri del Board, con un “tocco umano”. Tutti fattori che favoriscono alti livelli di agilità e vitalità.
Quali manager per queste aziende di successo? Un management realistico, capace di creare condizioni ottimali e con apertura mentale per imparare da altre organizzazioni e con capacità analitica per identificare i punti rilevanti e trasferibili nel DNA della propria azienda. Una leadership che faciliti il senso di libertà con una presenza fisica di prossimità al di là della comunicazione virtuale. Un’attitudine da “proprietari” verso il rapporto con clienti, lo stimolo all’innovazione, all’imprenditorialità e allo sviluppo degli alti potenziali. Una esperienza di contesti sia centralizzati che decentralizzati, con capacità di resistenza a turbolenze e cambiamenti e di aiutare gli altri a superare momenti difficili. Un’auto-disciplina, per tenere a distanza le proprie ambizioni personali dagli interessi aziendali, per definire le priorità e sapere dove e quando intervenire personalmente