Nel 2023 cresceranno le richieste di profili in ambito digital, ingegneristico e infrastrutture
di Robert Hassan
Aziende a caccia di profili nel settore digital, ingegneristico e infrastrutture. Da un’analisi di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale, le maggiori opportunità professionali nel 2023 si concentreranno principalmente nell’e-commerce, nella sicurezza dei dati e nei processi produttivi. Tra i profili più richiesti rientreranno i digital marketplace expert e i cybersecurity consultant. I primi sono figure esperte di piattaforme di e-commerce che si occupano di fare da collante tra il venditore e la piattaforma stessa. La sua retribuzione annua lorda è compresa mediamente tra i 30.000 e i 40.000 euro.
Il cybersecurity consultant invece si occupa di analizzare la vulnerabilità dei sistemi aziendali e di trovare adeguate soluzioni. Ha il compito di prevenire e risolvere le minacce alla sicurezza di reti di computer e archivi di dati. Il suo ruolo è fondamentale all’interno dell’azienda poiché aiuta a preservare l’integrità e la riservatezza dei sistemi informatici e dei dati in suo possesso. La sua retribuzione lorda annua media è tra i 35.000 e i 40.000 euro.
Infine, tra le figure più richieste nel 2023 rientrerà anche il direttore tecnico nel settore infrastrutture/ construction. Questo professionista risponde direttamente alla direzione generale e si occupa della pianificazione delle commesse e della programmazione dei lavori. Analizza e ottimizza il processo produttivo nel rispetto dei tempi, del budget e degli standard aziendali di qualità e sicurezza e tutela dell’ambiente. La sua retribuzione annua lorda generalmente parte dai 70.000 euro e può arrivare fino a 90.000 euro.
“L’Italia e il Sud Europa più in generale”, precisa Davide Boati, executive director di Hunters Group, “sta diventando, sempre di più, un hub tecnologico di un certo livello e questo si traduce, ovviamente in una richiesta sempre maggiore di professionisti altamente specializzati”. “Secondo la nostra analisi, infatti, cresceranno tra il 15% e il 25% le occasioni per chi lavora nel settore IT, digital, ingegneristico e delle infrastrutture. Per attrarre e trattenere i migliori talenti, le aziende dovranno ripensare i processi di selezione, ma soprattutto alla loro proposta di valore nel lungo periodo, valutando attentamente come la cultura aziendale viene percepita dai propri dipendenti e come impatta sul loro benessere. L’incertezza sul futuro potrebbe spingere le aziende anche a valorizzare le competenze già presenti in azienda, dando vita a programmi di formazione continua per le risorse. Questo, insieme ad altri, rappresenta un ottimo strumento per fidelizzare le persone, sempre più attente al proprio benessere, ma anche a quei benefit che potremmo definire non monetari, ma sicuramente molto importanti per il futuro professionale di ogni candidato”, conclude Boati.