Intelligenza artificiale: opportunità lavorative per ingegneri
Tra le figure richieste nel settore dell’intelligenza artificiale rientrano gli ingegneri: sono esperti di progettazione informatica e coding. L’apprendimento automatico è una specializzazione con notevoli prospettive: si pensi al riconoscimento vocale o al riconoscimento delle immagini.
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale è utilizzata anche per dare vita alle opere d’arte. Pertanto, ad affiancare l’artista e la sua creatività vi è anche la figura dell’ingegnere. Tra i tanti esempi tratti dal mondo dell’arte, a dimostrazione della crescita esponenziale del connubio arte e tecnologia, vi è l’impiego dell’intelligenza artificiale per realizzare manufatti artistici.
“L’avvio ufficiale è avvenuto nell’ottobre 2018, quando la prestigiosa casa d’aste Christie’s ha venduto il primo quadro generato dall’intelligenza artificiale per $ 432.500”, spiega Daniela Luria, art consultant. “Questo lavoro è frutto della collaborazione tra un gruppo di artisti e ingegneri. Nel loro Manifesto dichiarano il desiderio di democratizzare i progressi tecnologici, mediante la creazione di opere d’arte, facendo ricorso alle potenzialità creative della Generative Adversarial Networks (GAN). Non si tratta di un fenomeno isolato perché nel panorama artistico internazionale si possono registrare numerosi esempi in cui si impiega l’intelligenza artificiale. Negli Stati Uniti la prestigiosa Pace Gallery ha dato vita a un progetto denominato PaceX nel quale, avvalendosi di artisti e ingegneri, si pone come obiettivo di offrire infrastrutture tecnologiche a supporto dell’intelligenza artificiale per la creazione di opere d’arte”, aggiunge Daniela Lauria.
Recentemente sono nate numerose startup nel settore dell’intelligenza artificiale e il ruolo degli ingegneri risulta fondamentale. Radicalbit, per esempio, nasce con l’obiettivo di sviluppare prodotti e soluzioni per l’analisi di dati in tempo reale attraverso l’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale, in diversi settori, dal retail al manufacturing. Leo Pillon, da più di 20 anni nel settore IT, prima come manager e poi come imprenditore, è il fondatore di Radicalbit. Nel 2009 decide di fondare Databiz (oggi Fortitude Group). Poi è nata Radicalbit, la prima società al mondo a rilasciare una distribuzione Fast Data e una piattaforma completa di DataOPS e MLOPS.
“All’interno di Fortitude Group, di cui sono Founder&Ceo, Radicalbit è la product company, un’azienda specializzata nello sviluppo di prodotti e piattaforme per l’analisi di dati in streaming elaborati in real-time”, spiega Leo Pillon. “La sua vision è chiara: rendere possibile e semplice la valorizzazione dei dati in streaming con testa e tecnologia italiana in un’azienda diffusa”, conclude Pillon.