Buone prospettive per i big data manager
di Robert Hassan
Uno dei terreni su cui oggi si gioca la partita più importante per le aziende e le PMI è sicuramente l’uso corretto e strategico dei big data. Questi infatti rappresentano la chiave di volta per avere un approccio più personalizzato alla strategia di marketing da adottare e, soprattutto, aiutano ad identificare con maggior precisione il punto di contatto tra il business dell’azienda e il cliente finale. Riuscire quindi a lavorare e analizzare i dati raccolti dai diversi touchpoints consente all’azienda di ottenere un notevole vantaggio sui propri competitor e a scegliere come orientare le decisioni legate al business.
Tra le figure più richieste sul mercato in ambito tecnologico infatti rientra quella del big data manager. Si tratta di un responsabile dei dati che ha il compito di creare sistemi di database che vadano a soddisfare le esigenze di un’organizzazione o di un gruppo di ricerca.
Il suo lavoro comincia dall’analisi e dallo studio dei dati grezzi: ed è da questi che deve partire, rendendoli comprensibili – e fruibili – per gli stakeholders. Il data manager può occuparsi anche dell’identificazione delle esigenze degli utenti e creare dei database che vadano a garantire le loro richieste. A tal fine, può unire tra loro vecchi e nuovi contenitori e modificarli a seconda dello scopo. I data manager sono noti anche come “amministratori di database”.
Nel mondo del lavoro è stata registrata una carenza di data analyst. Proprio per questo motivo, si tratta di una delle figure più ricercate dalle aziende e dalle associazioni che hanno bisogno di raccogliere informazioni e organizzarle all’interno di un database. È solo negli ultimi anni che l’esplosione dei big data ha portato le società ad aver bisogno di impiegati che fossero in grado di gestirli e analizzarli per fornire le strategie migliori al fine di migliorare le proprie scelte in fatto di business. Solitamente, le persone che intraprendono questo percorso professionale sono laureate in informatica e posseggono una buona conoscenza del computer, della rete e del linguaggio internet.
Le competenze che un big data analyst deve possedere sono molteplici e specifiche. Innanzitutto, deve avere delle grandi abilità analitiche. Dovendo lavorare con una grande quantità di dati, infatti, deve essere in grado di leggerli e analizzarli per giungere a delle conclusioni utili per il committente. I risultati devono poi essere presentati e tradotti in un documento comprensibile: ed è qui che entrano così in gioco le abilità comunicative. Bisogna sapere scrivere e parlare in modo chiaro per trasformare un’idea complessa in qualcosa di semplice e fruibile.