Un lavoratore su tre vuole cambiare lavoro
Quasi un dipendente italiano su 3 (30%) dichiara di aver cambiato o di voler cambiare lavoro a causa di una crescente stanchezza legata alla propria occupazione.
Lancia l’allarme l’ultimo studio di GoodHabitz, la piattaforma internazionale per la formazione aziendale, in occasione del World Mental Health Day, la ricorrenza che sensibilizza e promuove il benessere mentale in tutto il mondo.
Dalla ricerca, condotta su un campione di più di 1.000 dipendenti italiani, emergono diversi dati interessanti:
- poco più di 1 su 2 (55%) si definisce soddisfatto del proprio percorso lavorativo mentre sempre più persone hanno cambiato o stanno valutando di cambiare lavoro per motivi di insofferenza verso la propria mansione (30%);
- la percentuale tocca particolarmente i più giovani e cresce per la fascia under 44 (millennial / gen Z) raggiungendo il 34% contro il 28% degli over 45;
- la condizione di stanchezza verso il proprio lavoro è più marcata nei grandi contesti aziendali (32% tra i lavoratori di aziende con oltre 250 dipendenti);
- altresì, i motivi per cambiare mansione riguardano fattori remunerativi (40% dei lavoratori e fino al 44% tra gli under 44) e personali: il 25% dei dipendenti ha compreso di essere in cerca di un percorso professionale più adatto alle proprie attitudini, mentre il 26% sogna un vero e proprio cambio di vita;
- appena il 23% dichiara di aver sviluppato competenze di gestione dello stress e solo il 10% di gestione dei conflitti, aspetti importanti per la conduzione positiva del proprio lavoro e del rapporto con i colleghi.