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Sviluppo professionale e carriere

Più assunzioni di laureati in Filosofia

Crescono le richieste di laureati in filosofia per posizioni di leadership e di gestione di risorse. Il trend, iniziato circa 5 anni fa in California, sta prendendo piede anche in Italia.
“Gli americani – precisa Francesca Contardi, managing director di EasyHunters, prima società di ricerca e selezione con un Digital Operating Process – lo hanno chiamato Chief Philosophy Officer (o CPO), ma indipendentemente dal nome con il quale vogliamo definirlo, si tratta di una figura strategica all’interno delle aziende e che, con il passare del tempo, potrebbe assumere un ruolo sempre più centrale nell’organigramma. Questo professionista, infatti, può accompagnare le aziende e le risorse in ogni genere di trasformazione, organizzativa o digitale. Pensiamo ai cambiamenti che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, con il diffondersi di nuovi modelli organizzativi e di lavoro a sempre più a distanza: guidare in modo corretto le risorse all’interno di questi cambiamenti è fondamentale per non compromettere la produttività e, nei casi più difficili, la sopravvivenza del business”.
Portare la filosofia in azienda significa cambiare prospettiva e affrontare, da un diverso punto di vista, un mercato sempre più digitalizzato, competitivo e complesso nel quale un approccio ingegneristico o economico possono non bastare per garantire la sopravvivenza di un’impresa. La filosofia, quindi, può essere un traino verso l’innovazione e uno strumento per lavorare in una situazione complessa, in trasformazione continua.
Quali competenze deve avere il Chief Philosophy Officer? Data la complessità del ruolo, una laurea in filosofia può non essere sufficiente. In azienda, potremmo definire filosofia la capacità di prevedere, gestire e risolvere eventuali problemi. La filosofia, inoltre, è molto vicina ad alcune competenze trasversali indispensabili: la capacità di comunicare, l’empatia e la rapidità nell’individuare e risolvere problemi.
Un professionista di questo tipo può guadagnare, a seconda degli anni di esperienza e dell’azienda in cui lavora, una cifra compresa tra i 35.000 euro e i 50.000 euro annui lordi.

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