Mancano gli HR manager
La strategia connessa alla consulenza del lavoro e la gestione delle risorse umane sono tra gli aspetti più critici nella gestione aziendale. È quanto emerge da un’analisi su più di 1.000 aziende realizzata da Partner d’Impresa, network professionale in franchising che riunisce commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati, esperti in privacy e sicurezza e specialisti di finanza agevolata. L’obiettivo è offrire una consulenza imprenditoriale d’insieme, in grado di valorizzare la relazione tra i settori legali, finanziari e della consulenza del lavoro per fornire un approccio al cliente semplice e chiaro.
L’analisi di Partner d’Impresa: mancano gli HR manager aziendali. L’indagine parte da un primo test di auto-analisi – chiamato TSA – a cui viene sottoposto l’imprenditore per inquadrare i punti forti e le aree di miglioramento in base a quanto da lui percepito e conosciuto nella sua azienda. Da questa prima analisi, emerge una cartina tornasole che consente di osservare le modalità di gestione dell’azienda.
Da questi dati generali è emerso un tessuto imprenditoriale italiano con un grande potenziale di crescita spesso inespresso per la mancanza di sistemi organizzativi aziendali adeguati; in particolare la gestione del personale presenta diverse lacune. Si riscontra la mancanza diffusa di una figura HR interna che possa interfacciarsi in maniera corretta con il consulente del lavoro e a cui possa riportare dati oggettivi su eventuali necessità dei dipendenti e la soddisfazione generale. Inoltre, si registra la tendenza a non richiedere ai propri consulenti del lavoro una previsione di costi puntuale preventiva che consenta di suggerire, tra le tante modalità di assunzione o ingaggio di collaborazione del personale, le più idonee alla singola azienda.
“Dalle nostre analisi e dal contatto quotidiano che abbiamo con le imprese – spiega Sonia Canal, Amministratrice di Partner d’Impresa – emergono sfide significative nella gestione del personale, soprattutto a causa dell’assenza di figure HR qualificate che operino all’interno delle aziende. Ritengo sia indispensabile accompagnare le aziende in un percorso di consapevolezza per comprendere l’importanza e il valore che ricopre questa figura all’interno del contesto lavorativo, in qualità di mediatore tra imprenditori e dipendenti e interlocutore con i consulenti del lavoro a supporto. In generale ritengo ci sia ancora poca conoscenza degli strumenti che gli imprenditori hanno a disposizione per ridurre il costo del lavoro con contratti efficienti che non vadano a discapito del lavoratore così come vi è poca competenza su come riconoscere e promuovere i talenti in azienda. Motivare e incentivare i dipendenti ripaga in impegno e dedizione al progetto da parte dei collaboratori; sono convinta che questa gratificazione del lavoratore non debba essere un’attività sporadica ma rientrare all’interno di un progetto di welfare strutturato e definito, volto al miglioramento delle performance aziendali. Questa indagine, inoltre, fa capire che risulta indispensabile svolgere delle azioni di comunicazione finalizzate a educare e a far crescere la consapevolezza delle imprese fornendo loro, attraverso l’uso di un linguaggio chiaro e semplice, una visione d’insieme complessiva degli strumenti a disposizione”.