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Il mercato del lavoro cambia veste con l’AI

 

L’artificial intelligence (AI) sta rivoluzionando il mercato del lavoro: gli annunci di lavoro che menzionano l’AI o l’AI generativa sono quasi quintuplicati negli ultimi due anni. E’ richiesta una competenza specifica in tal senso, come contenuto specifico di posizioni aperte. L’intelligenza artificiale rappresenta però anche una “barriera di accesso” a posizioni aperte, nel senso che rende visibili solo le informazioni che riesce a tracciare della persona che vi applica, quelle rispondenti ad una precisa richiesta. Questo comporta che, in un processo di ricerca e selezione, per arrivare a dialogare su posizioni aperte, il primo fattore rilevante sia appunto la visibilità, il farsi trovare. Chi non si rende visibile attraverso canali giusti e attraverso una proposizione correttamente articolata con parole riconoscibili diventa invisibile.

“Stiamo già usando l’intelligenza artificiale anche nelle nostre piattaforme di consulenza di carriera con notevole successo”, spiega Valeria Canzi, Managing Partner di Rochester, società di Executive Search ed Advisory, aderente ad AISO, Associazione Italiana Società di Outplacement.

“Da tempo l’Outplacement integra la nostra offerta di servizi che sono pensati end-to-end dall’Executive Search all’Executive Assessment, al Career Counselling, all’Outplacement. Si tratta per noi, in tutti i casi, di servizi premium che abbiamo sviluppato negli anni con progressivi miglioramenti di processi, criteri e di metodo tanto da avere oggi anche validato la nostra offerta con una certificazione di qualità ISO9001 ottenuta da DNV. L’intelligenza artificiale per noi è un validissimo alleato, la usiamo quotidianamente e per diversi scopi, senza tuttavia lasciare che l’artificiale possa mai prendere il sopravvento rispetto alla capacità unica e irripetibile di un essere umano di comporre pensieri e ragionamenti. Vediamo che diversi candidati la utilizzano per mettere a fuoco il proprio profilo. C’è però un nuovo rischio per i candidati: che i profili così composti finiscano per essere tutti uguali. Ben scritti, con le parole giuste, ma … tutti uguali: una nuova soglia che rende le cose indistinte ad un nuovo livello. Per questo resta indispensabile lavorare sulla propria equity story per tracciare la propria personalissima “reason why” che caratterizza la persona e che, al di là di un banale abbinamento domanda/offerta, consente anche di essere scelti. Questo è il valore dei nostri servizi di Career Counselling, l’abbinamento delle due cose”, conclude Valeria Canzi

 

Rochester è nata come società indipendente di Executive Search (ricerca di dirigenti ed executive) che si è evoluta negli anni in una società di Executive Advisory, che offre una gamma di servizi modulari che includono anche la consulenza organizzativa, l’assessment individuale e di team, percorsi di development e percorsi di career counselling.