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I candidati preferiscono il colloquio in presenza


L’Agenzia per il Lavoro Orienta ha condotto recentemente un’indagine con 11 domande a risposta chiusa sui propri utenti Linkedin sul colloquio di lavoro ideale visto dai candidati, alla quale hanno risposto circa 22mila persone. Le domande, nello specifico, hanno riguardato la modalità di colloquio preferita, ossia se da remoto o in presenza, i tempi delle diverse fasi del colloquio e dei feedback, le caratteristiche che dovrebbe avere il selezionatore, le domande scomode e alcune informazioni utili.

La surveyIl 50% dei candidati preferisce un colloquio di lavoro svolto in presenza contro il 28% che lo preferirebbe da remoto, mentre per il 22% è indifferente. Il 72% vorrebbe un percorso di selezione che si concentrasse in massimo 2 incontri, il 27% da 3 a 5 incontri e test e solo l’1% con più di 5 incontri. Durante il colloquio il 44% preferirebbe che si desse più importanza alle qualità umane, il 33% alla motivazione, il 13% alle competenze tecniche e solo il 10% alle esperienze passate. Per il 51% dei candidati le domande che mettono più in agitazione sono quelle troppo personali, per il 29% quelle in lingua straniera e per il 16% quelle tecniche o logiche. Ciò che teme di più un candidato nel colloquio di lavoro, per il 50% dei rispondenti è non riuscire a dare il meglio di sé, il 37% un selezionatore aggressivo e l’8% una risposta negativa. Per l’84% dei candidati, un selezionatore rassicurante è ciò che mette maggiormente a proprio agio, per il 14% lo è il potersi vestire come si desidera e per il 2% l’essere accompagnato. Per l’80% la cosa più importante da fare prima di un colloquio è conoscere bene l’azienda e avere maggiori informazioni possibili sulla posizione da ricoprire, per il 9% preparare un’autopresentazione, per l’8% rivedere il proprio CV e, infine, per il 3% ripassare nozioni tecniche. Le principali cose da evitare assolutamente in un colloquio di lavoro sono un abbigliamento inadeguato e la possibilità di farsi accompagnare da qualcuno, rispettivamente per il 37% e 35% dei rispondenti, mentre per il 18% è essere troppo sicuri di sé e per il 10% è una postura inadeguata. Rispetto alle informazioni che vorrebbero sentirsi dire dal selezionatore durante il colloquio, il 39% ha indicato lo stipendio, il 28% le prospettive di carriera, il 19% il tipo di contratto di lavoro offerto e il 14% la presenza di benefit e smart working. Il 74% dei candidati si aspetta una risposta sull’esito del colloquio entro qualche giorno, il 16% in più di una settimana, il 6% in giornata e il 4% non si aspetta feedback. L’85% apprezzerebbe che il selezionatore esponesse le sue opinioni durante il colloquio, contro l’8% che è contrario.

“Siamo abituati, soprattutto tra gli addetti ai lavori, a promuovere iniziative di comunicazione e formazione che spieghino, soprattutto ai candidati più giovani, quali sono le regole principali da seguire per realizzare al meglio un colloquio di lavoro – spiega Giuseppe Biazzo, AD Orienta -. Con questa indagine su Linkedin di Orienta, che ha coinvolto un alto numero di utenti, abbiamo voluto rovesciare il punto di vista e capire quali sono le aspettative dei candidati rispetto al loro colloquio ideale. Ne viene fuori uno spaccato di assoluto interesse che tutti noi che ci occupiamo di somministrazione, di ricerca e selezione del personale non possiamo ignorare. Soprattutto quando si fa riferimento ad un feedback più rapido possibile e ad un’attività di selezione che valorizzi anche il lato umano e motivazionale dei candidati”.