Cresce il demansionamento nel mondo del lavoro
Allarme demansionamenti in azienda.
Il demansionamento rappresenta un processo legato alla riorganizzazione aziendale che si verifica quando l’azienda modifica l’assetto organizzativo. II fenomeno si manifesta attraverso l’azione vessatoria che rientra nell’ampia categoria del mobbing. Difatti, la tendenza a far svolgere al lavoratore mansioni umilianti e degradanti è un’azione finalizzata a decretare la fine del rapporto lavorativo oltre che a mettere in ridicolo l’individuo sottoposto a tale pressing. Questo atteggiamento mina profondamente l’autostima e la dignità del lavoratore e può portare il soggetto, nel tempo, a sviluppare problematiche psicologiche. ll disagio psicologico sperimentato dal soggetto nella condizione di dequalificazione può indurre la vittima ad uno stato di depressione. Il soggetto coinvolto dovrà dimostrare, dunque, attraverso prove schiaccianti, di aver subito un danno ed, eventualmente, ricorrere ad un legale per il riconoscimento dei suoi diritti ed il risarcimento economico. A tal riguardo, la Cassazione ha affermato che, in caso di demansionamento illegittimo, il risarcimento del danno può essere coerentemente quantificato in una somma pari al 25% della retribuzione spettante al lavoratore nel periodo interessato dalla condotta datoriale.
Per quanto riguarda, invece, le problematiche psicologiche derivanti, è consigliabile effettuare un percorso di supporto psicologico da intraprendere esclusivamente con l’aiuto di figure altamente qualificate e specializzate, quali gli psicoterapeuti cognitivo-comportamentali.
Alessandra Bisanti
Psicoterapeuta