Come cambiano i colloqui di lavoro?
Come cambiano i colloqui di lavoro?Indeed – il portale per chi cerca e offre lavoro – svela le nuove domande che, in epoca di pandemia, i datori di lavoro hanno introdotto nei colloqui. In risposta all’aumento del lavoro da remoto e alla crescente preferenza dei candidati per il lavoro flessibile, i datori di lavoro hanno introdotto una serie di nuove domande. Indeed ha intervistato HR manager e team delle risorse umane per provare a individuarle e raccoglierle. I candidati, quindi, dovranno essere pronti a rispondere anche a queste nei colloqui di lavoro del 2022.
Le nuove domande evidenziano come il posto di lavoro – e l’atteggiamento del datore di lavoro e dei dipendenti nei confronti del lavoro – siano stati trasformati da questi quasi due anni di pandemia. Diverse, infatti, riguardano le tematiche della flessibilità e del lavoro ibrido.
Le nuove domande frequenti nei colloqui:
- Che tipo di lavoro flessibile/ibrido stai cercando?
- Quanti giorni vorresti lavorare da casa?
- Come ti sentiresti se non avessi contatti quotidiani, faccia a faccia, con i colleghi?
- A casa disponi di una postazione dove puoi lavorare comodamente?
- Quali sono state le tue esperienze della pandemia?
- Che impatto ha avuto per te il Covid-19?
Come dare il meglio di sé durante un colloquio
In ogni caso, oggi come prima della pandemia, è importante arrivare preparati a un colloquio. Indeed ha raccolto sei suggerimenti per come dare il meglio di sé e non farsi cogliere impreparati.
- Raccogliere informazioni sull’azienda – effettuare per tempo ricerche sull’azienda permetterà di conoscere la sua mission, i suoi valori e acquisire conoscenza sul settore in cui opera. Questo aiuterà a essere pronti a rispondere sul motivo per cui ci si crede adatti per quella posizione.
- Preparare le risposte – Oggi, come ieri, prepararsi è fondamentale. È saggio pianificare le risposte alle domande più comuni, come per esempio “Vorresti parlarmi della tua carriera fino ad ora?” e “Quali sono stati alcuni dei tuoi recenti successi?”
- Chiedere – I colloqui non dovrebbero essere un monologo, i datori di lavoro spesso apprezzano i candidati che fanno domande ben informate, perché dimostrano un interesse genuino per il lavoro e conoscenza del settore. È anche l’occasione perfetta per vedere se il ruolo è in linea con le aspettative che ci eravamo fatti.
- 4. Essere autentici – Anche se la preparazione e l’esperienza possono aiutare il candidato ad avere successo in un colloquio, è importante essere autentici. Oltre ai risultati professionali, i datori di lavoro vogliono sapere di più sui candidati, sulle motivazioni e sul tipo di persona che hanno davanti. Essere autentici aiuta anche a valutare se la società è quella giusta.
- Controllare la tecnologia –Con il perdurare della pandemia, molti colloqui continuano a svolgersi virtualmente; prima di iniziare è importante verificare che l’attrezzatura funzioni a dovere e assicurarsi di avere sottomano tutti i collegamenti web necessari per iniziare la conversazione. Scegliere uno spazio tranquillo e confortevole aiuterà a essere più spontanei.
- 6. Concludere in modo deciso – Un buon colloquio non dovrebbe semplicemente concludersi verso la fine, una buona idea è terminare la chiacchierata con una domanda decisa. Per esempio, chiedere al datore di lavoro “C’è un’area su cui vorrebbe sapere di più” o “Ha dei dubbi riguardo la mia idoneità?” dà l’opportunità di lasciare un’impressione duratura e di chiarire eventuali incertezze.
Gianluca Bonacchi, Recruitment Evangelist di Indeed spiega: “Sono passati ormai quasi 2 anni dall’inizio della pandemia. Priorità e certezze delle persone sono molto cambiate, anche per quel che riguarda il lavoro. Si sono modificate non solo le preferenze dei candidati ma, parallelamente, anche i colloqui ed è importante farsi trovare pronti. Una delle paure più comuni di chi cerca lavoro, infatti, è di non essere preparato a rispondere a qualcosa che non si aspetta gli venga chiesto.
“Nei colloqui i recruiter sempre più spesso fanno domande diverse da quelle “tradizionali”, dedicando attenzione alla situazione generata dall’avvento del Covid; i candidati dovrebbero prendersi il tempo per prepararsi anche su questi aspetti, senza dimenticare che, alcune domande non passeranno mai di moda. Dal perché si vuole lavorare in quell’azienda, agli obiettivi per il futuro.
“Inoltre, è importante ricordare anche che, se durante un colloquio non si parla di flessibilità, ma è qualcosa che per il candidato è di centrale importanza, è lecito chiedere al recruiter, per esempio, in che modo l’azienda affronta il tema del work-life balance. La risposta aiuterà a valutare se l’azienda è quella giusta per il candidato”.