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Change management sempre più strategico

Un’analisi di Assochange evidenzia che le principali motivazioni che inducono le organizzazioni verso il cambiamento riguardano la necessità di innovare e di mantenere la competitività (38% del campione intervistato) ed efficientamento operativo (33%).

Nonostante il Change Management sia riconosciuto come un elemento strategico per il successo, il rapporto evidenzia che il 43% dei progetti di trasformazione non raggiunge pienamente i propri obiettivi. Tra le principali difficoltà emergono la resistenza culturale al cambiamento da parte delle risorse umane, indicata come ostacolo dal 40% degli intervistati, e una comunicazione interna non adeguata, che limita il coinvolgimento dei dipendenti. Inoltre, il 27% delle imprese segnala una carenza di supporto da parte della leadership, evidenziando la necessità di rafforzare il ruolo dei vertici aziendali.

D’altra parte, le organizzazioni definite “Top Performer” dimostrano che il successo è possibile grazie a un approccio integrato. Queste aziende coinvolgono attivamente i dipendenti fin dalle fasi iniziali dei progetti, utilizzano strumenti digitali per monitorare costantemente i progressi e investono in formazione mirata. I dati rivelano che il coinvolgimento precoce dei lavoratori aumenta del 30% le probabilità di successo delle iniziative, sottolineando l’importanza di una strategia inclusiva e partecipativa.

Un tema particolarmente interessante emerso dalla ricerca riguarda il ruolo delle nuove generazioni, in particolare la cosiddetta Generazione Z (1995-2010). Il 45% delle aziende intervistate riconosce un atteggiamento propositivo da parte dei giovani verso il cambiamento, ma il loro potenziale è spesso sottoutilizzato. Questa fascia di lavoratori, più incline ad accettare e promuovere nuove iniziative, chiede trasparenza e un approccio collaborativo che integri valori come la sostenibilità e l’innovazione sociale.