Aumentano le richieste di figure nel mondo bio
di Robert Hassan
Buone prospettive occupazionali per le professioni nel mondo bio. Il web oggi fornisce sempre di più la possibilità di gestire gli acquisti dei prodotti biologici, oltre che nuovi contatti con i fornitori. Le attività di marketing intelligence che vengono svolte sulla rete, infatti, danno la possibilità di approfondire la conoscenza del mercato, dei prodotti, ma anche di fornitori e di servizi. Questo permette alla figura dell’e-buyer di svolgere azioni finalizzate alla riduzione dei tempi di realizzazione e dei costi totali di approvvigionamento, oltre che a garantire una maggiore flessibilità nei processi d’acquisto. In questi ultimi anni, il ricorso a strumenti e tecnologie Ict è notevolmente cresciuto: in particolare, l’e-buyer di prodotti bio adopera Internet per eliminare i vincoli geografici e temporali nei rapporti con il network di fornitura, per partecipare alle aste on-line, per aggiornarsi su caratteristiche di prodotto, per informarsi su ordinamenti e leggi e per contattare organizzazioni e consorzi internazionali. Nel contempo, può condurre analisi sui fornitori, controllare le prestazioni dei singoli prodotti e monitorare l’efficienza dei processi distributivi, mediante l’utilizzo di soluzioni di business Intelligence.
Anche l’addetto al controllo qualità in ambito bio ha buone prospettive di crescita professionale. Per svolgere questa professione occorre avere doti organizzative, capacità di coinvolgere e motivare, conoscenze delle normative di settore. L’addetto al controllo qualità deve sapere inoltre coordinare e verificare i piani di controllo e di gestione delle non conformità in produzione, effettuare ispezioni e controlli su prodotti finiti e semifiniti nel rispetto delle normative di riferimento, secondo il sistema di qualità globale dell’azienda. E’ un esperto che assicura l’applicazione e il rispetto di standard ambientali e di norme inerenti alla sicurezza e alla salute dei dipendenti. L’addetto al controllo qualità deve operare in maniera indiscriminata nell’analisi del gap tra la qualità attesa e la qualità sperimentata dal cliente. Si occupa dunque di gestire tutte le attività di test e collaudo, di assistere la produzione; è responsabile dell’applicazione delle procedure operative secondo i più elevati standard qualitativi. Può essere un diplomato, ma anche laureato in Chimica o in Scienze dell’alimentazione per le aziende nel settore food.
Nel mondo bio una delle figure chiave più strategiche, soprattutto per aggredire i mercati dei Paesi emergenti, è l’export manager, un professionista che deve raggiungere il budget di vendita attraverso la gestione dei Paesi di propria responsabilità e sviluppare partnership a livello locale che permettono lo sviluppo internazionale della società. E’ una figura che si occupa di organizzare l’azione promozionale e di vendita all’estero anche di prodotti biologici, talvolta mediante e-commerce, di partecipare a fiere e mostre, di sfruttare l’azione di sostegno all’esportazione svolta dai vari enti pubblici e talvolta di organizzare consorzi di esportatori. Forma, supporta e motiva la struttura commerciale garantendone una continua formazione. Attua dunque la politica commerciale, seguendo le linee guida dell’azienda e monitora il mercato internazionale, individuando nuove opportunità di business e riportando alla direzione le indicazioni necessarie allo sviluppo dell’azienda. Questa figura è chiamata inoltre a condurre negoziazioni sulle condizioni contrattuali e a definire le strategie di posizionamento del brand in loco. Le possibili evoluzioni del ruolo sono essenzialmente nella gestione di un’area commerciale in aziende che sviluppano fatturati più grandi o nella direzione commerciale estero. Deve saper effettuare una ricerca sulle possibilità di vendita dei beni di consumo ed industriali nei mercati esteri e definire la strategia di marketing internazionale. Inoltre, anche il responsabile di produzione è richiesto dal mercato: deve sapere realizzare i prodotti bio nel rispetto degli standard qualitativi e quantitativi e dei costi concordati, garantire e monitorare la produttività delle linee di produzione e implementare metodi di problem solving. E’ una figura che garantisce il rispetto di tutte le norme vigenti in tema di sicurezza, ambiente, igiene. Le competenze e attitudini del direttore di produzione in questo settore devono essere di tipo tecnico produttivo, con particolare attenzione all’efficienza operativa, innovazione tecnologica, controllo di gestione, produttività. Deve inoltre avere una certa flessibilità mentale, leadership naturale, capacità relazionali e organizzative del suo lavoro e di terzi, carattere tenace. Occorre, inoltre, essere capaci di rappresentare adeguatamente l’azienda di prodotti di igiene personale internamente ed esternamente.
Anche se non sono ancora tante le aziende nel mondo bio che in Italia concepiscono il canale online come di vendita e per il quale è necessario avere competenze specifiche, tuttavia anche il ruolo dell’e-commerce manager di prodotti bio è in crescita, ha buone prospettive e di fatto al momento sono soprattutto le aziende native digitali che si sono dotate di profili strategici per il buon successo di una politica commerciale mirata. Una delle abilità principali che il responsabile e-commerce deve sviluppare è la capacità di decidere non solo quali tecnologie e idee implementare, ma anche e soprattutto in quale momento realizzarle.
“È necessario coniugare la visione di medio-lungo periodo con la capacità di pensare come raggiungere concretamente i migliori risultati complessivi, eventualmente sacrificando temporaneamente aspetti che saranno fondamentali in un momento successivo”, spiega Giovanni de Simone, partner di Gustorotondo.it, società di e-commerce attiva nel settore enogastronomico biologico. “Sbagliare i tempi, sia pure con ingredienti perfetti, può portare a gravi difficoltà. Restringendo il campo all’e-commerce rivolto ai consumatori (B2C), i cambiamenti principali degli ultimi 15 anni riguardano la sua diffusione, la rapidità di consegna dei prodotti e l’attenzione rivolta a numerosi aspetti, per esempio i contenuti a supporto delle scelte di acquisto, ambiente di acquisto, personalizzazione dell’offerta”, conclude De Simone.