Tecnici, ingegneri e progettisti le figure più richieste
di Robert Hassan
I settori più coinvolti dal SuperBonus del governo saranno soprattutto quelli dell’edilizia e settori collegati, come l’ambito assicurativo. Nello specifico, le professioni più richieste sono: periti industriali e termotecnici, collaudatori, ingegneri, geologi, cappottisti, progettisti impianti tecnologici e altre figure connesse.
Dall’osservatorio Orienta, nel dettaglio, in queste settimane si stanno registrando percentuali di aumento di richieste di figure a seguito dell’avvio del super bonus, tra cui: Elettricisti (+ 13%), Idraulici (+8%), Caldaisti (+6%), Operai edili e produzione materie edili (+6%), Ingegneri (+5%), Amministrativi (+4%), Geometri (+3%), Serramentisti (+3%), Termoidraulici (+3%), Carpentieri (+ 3%), Contabili (+3%). Si prevede, inoltre, per il 2021 un impatto con percentuali a due cifre.
I Dati. In un triennio – sebbene il provvedimento di agevolazione scade a dicembre 2021 ma è già in cantiere la proroga – si prevede un impatto sul Pil del super bonus di 3 punti percentuali con una crescita di 63 miliardi di euro e una media di incremento occupazionale di 100 mila addetti l’anno compreso l’indotto (stima Ance, Associazione nazionale dei costruttori). Se a questi numeri aggiungiamo, poi, le risorse che lo Stato prevede di investire in infrastrutture per un valore stimato di 190 miliardi per i prossimi 10 anni (grazie anche alle risorse e ai fondi europei), le prospettive del settore sono ampiamente in rialzo.
“Il super bonus del 110% sul valore delle ristrutturazioni edilizie, sia a livello infrastrutturale che per l’edilizia residenziale, avrà un forte impatto sullo sviluppo economico del Paese e l’intero settore delle costruzioni svolgerà un ruolo significativo come traino della ripresa con evidenti impatti positivi sul piano occupazionale – spiega Giuseppe Biazzo, Amministratore delegato Orienta – . Il mercato del lavoro del comparto, compreso tutto l’indotto e i settori collegati, trarranno un enorme beneficio sia in termini quantitativi, con oltre 100 mila nuovi occupati l’anno, ma anche in termini qualitativi, tenuto conto dell’impatto sulle politiche energetiche e ambientali, il ricorso a nuove tecnologie e la conseguente domanda di profili professionali maggiormente qualificati”.