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Lavoro, le linee guida per aiutare i giovani

Dieci linee guida per promuovere il successo scolastico e aiutare l’inclusione nel mondo del lavoro dei giovani in Italia. È il Manifesto per l’inclusione giovanile che da oggi può essere consultato, condiviso e firmato online alla pagina https://www.randstad.it/hrsolutions/education/manifesto-inclusione-giovanile/.

Il Manifesto è stato realizzato da Randstad Education, in collaborazione con Ashoka Italia, grazie ai contributi di numerosi partner (Fondazione Sodalitas, AFOL Metropolitana, Enactus Italia, Fondazione Tech Talent Factory, OneDay Group, Samsung Electronics Italia, School Innovation Lab) e con il patrocinio dell’Agenzia Nazionale Giovani. Elenca 10 stimoli all’azione rivolti a famiglie, scuole, aziende e associazioni, utili a supportare i giovani nei diversi momenti della vita personale e professionale, ma si rivolge anche ai giovani stessi, chiamati fare la loro parte proattivamente.

“Nell’Anno europeo dei giovani, – commenta Fabio Costantini, Amministratore Delegato di Randstad HR Solutions – osserviamo che i giovani sono ancora troppo esclusi dal mondo del lavoro.  In tutti i contesti sociali, sono necessarie azioni concrete di contrasto alla dispersione giovanile, che possono avere successo solo con un approccio partecipativo: ciascun soggetto può fare la differenza. Nell’ambito dell’iniziativa Generazione Changemaker e con il patrocinio dell’Agenzia Nazionale Giovani, promuoviamo il nostro Manifesto per l’Inclusione Giovanile. Firmarlo, significa prendere coscienza del problema, evitare la cultura dell’alibi e farsi promotore di cambiamento. I principi del Manifesto non sono da considerarsi esaustivi né esemplificativi di un problema complesso bensì elementi stimolo per immaginare il nostro ruolo e agire concretamente, insieme a tutti i partner, per trovare delle soluzioni e per supportare i giovani in qualsiasi momento della loro vita, personale e professionale.”

I 10 punti del Manifesto per l’inclusione giovanile

1. rendere lo studente protagonista. Costruiamo insieme ai giovani, con i loro bisogni, desideri, dubbi, i percorsi formativi e di orientamento e le soluzioni alle sfide sociali e lavorative che si troveranno ad affrontare, basandoci su una cultura del rispetto.

  • come docente: sostengo il successo formativo guardando al famoso “bicchiere mezzo pieno”
  • come genitore: ascolto e prendo in seria considerazione le opinioni, i bisogni, i desideri del giovane in un’ottica di apprendimento reciproco
  • come lavoratore: sono aperto e attento al feedback da parte dei giovani
  • come giovane: accetto la sfida, mi faccio avanti con fiducia, credo in un futuro migliore e mi sento parte attiva del cammino per raggiungere quell’obiettivo

2. valorizzare tutte le competenze e l’unicità della persona. Soft skills, competenze tecniche, attitudini, valori e caratteristiche personali costituiscono il valore aggiunto della persona che fa la differenza nella società e nel mondo del lavoro. È necessario riconoscere, valorizzare e allenare tutti questi aspetti come strumenti fondamentali per la vita.

  • come docente: non giudico uno studente solo sulla base del voto in pagella o dell’acquisizione di conoscenze teoriche della mia materia ma tengo conto dell’individuo nella sua complessità
  • come genitore: guardo e promuovo la realizzazione di mio figlio nel suo insieme, non solo relativamente ai suoi successi formativi o lavorativi
  • come lavoratore: accolgo e valorizzo esperienze personali del candidato che lo hanno portato a sviluppare le soft skills
  • come giovane: scopro me stesso e le mie passioni, mi metto in gioco sapendo che il fallimento non è la fine del mondo ma una parte del percorso di crescita

3. diventare cittadini digitali. Sebbene i giovani siano nativi digitali è necessario sviluppare maggior consapevolezza per un uso adeguato della tecnologia oltre ad un mindset digitale che possa favorire la generazione di valore condiviso e l’innovazione anche all’interno del mondo della scuola, dell’università e del lavoro.

  • come docente: integro i principi della cittadinanza digitale all’insegnamento della mia materia per rendere questo argomento fondamentale per lo sviluppo della capacità di un individuo di partecipare alla società online
  • come genitore: non stigmatizzo a priori l’ambiente digitale in cui sta vivendo mio figlio ma sono aperto a questo mondo
  • come lavoratore: mi metto in gioco per capire e comprendere le potenzialità e opportunità della cittadinanza digitale ai fini dell’inclusione giovanile
  • come giovane: sono aperto a conoscere le nuove soluzioni che costantemente mi vengono proposte

4. imparare facendo. Il giovane deve poter testare con mano gli studi e la formazione che svolge e capire l’utilità di quello che impara. Ha bisogno di sperimentare concretamente per capire quali siano le proprie attitudini, capacità e competenze, di identificare i propri obiettivi e di identificare il percorso per raggiungerli.

  • come docente: creo occasioni di didattica collaborativa e laboratoriale (es. project work, flipped classroom)
  • come genitore: stimolo e promuovo la crescita e l’autonomia di mio figlio, incentivandone la partecipazione a gruppi formativi diversi tra loro (es: sport, musica, scout)
  • come lavoratore: assumo un atteggiamento educativo, inclusivo e rispettoso anche dal punto di vista della sostenibilità economica, che consenta al giovane di crescere sotto la propria guida e favorisco lo scambio intergenerazionale
  • come giovane: ricerco occasioni per sperimentarmi sul campo nei contesti che mi interessano, sia formali (es. tirocini) che informali (es. volontariato)

5. favorire l’apprendimento di diversi linguaggi. In un mondo sempre più digitale e multiculturale, con un’enorme quantità di dati e opportunità, occorre una maggior sensibilizzazione su come approcciarsi alle diversità attraverso la conoscenza di registri, di linguaggi e di culture differenti.

  • come docente: promuovo la peer education, incontri, gemellaggi, scambi con persone provenienti da culture, background e indirizzi di studio diversi
  • come genitore: accolgo la diversità di mio figlio e del suo gruppo di riferimento, anche a livello di linguaggio e riconosco i miei pregiudizi inconsci
  • come lavoratore: favorisco la job rotation dei giovani in azienda sia a livello nazionale che internazionale e adotto i loro stili comunicativi
  • come giovane: viaggio, spazio e mi confronto con chi ha linguaggi e background diversi dai miei, sfruttando al massimo qualsiasi opportunità di scambio e conoscenza reciproca.

6. promuovere un ecosistema virtuoso famiglia-scuola-lavoroLa collaborazione in rete di tutti i soggetti coinvolti garantisce l’efficacia delle attività volte a sostenere l’inclusione giovanile e genera un circuito positivo di reciproca contaminazione.

  • come docente: attivo canali di ascolto degli studenti, sia per quel che riguarda istanze di orientamento che di sviluppo personale assumendo un atteggiamento non giudicante
  • come genitore: partecipo alla vita scolastica di mio figlio, sostenendolo ed incoraggiandolo nelle sue scelte ma, allo stesso tempo, mi metto da parte quando è opportuno
  • come lavoratore: partecipo e creo opportunità orientative nel mio territorio, sia in presenza che a distanza, sia in modalità sincrona che asincrona
  • come giovane: mi apro al dialogo e sono curioso, manifesto i miei desideri e divento protagonista nella costruzione del mio futuro, stabilendo quelle che sono le mie priorità

7. mettersi sempre in gioco. Per trovare un punto di equilibrio fra il bisogno percepito e i possibili benefici acquisibili dall’uscita dalla propria comfort zone, occorre accettare che l’incertezza sia una componente imprescindibile del cambiamento.

  • come docente: sostengo i percorsi a favore dell’autonomia giovanile, favorendo la loro autostima e supportando la genitorialità
  • come genitore: assumo il ruolo di facilitatore, trasferendo un modello esemplare, positivo e resiliente
  • come lavoratore: mi concentro sui fattori di attrattività della mia azienda, anche in termini di comunicazione e inclusione, per renderli allineati rispetto ai desiderata dei giovani
  • come giovane: bilancio una concezione “YOLO – you only live once” ad aspetti pragmatici di realismo e sostenibilità

8. utilizzare nuovi metodi e modelli di apprendimento. È fondamentale innovare i percorsi di apprendimento sia in contesti formali che informali, tenendo sempre a mente l’obiettivo ultimo della formazione.

  • come docente: costruisco le mie lezioni assieme ai giovani a cui delego parte del processo
  • come genitore: riconosco e legittimo il valore dei nuovi metodi e modelli di apprendimento
  • come lavoratore: trasformo l’opportunità dei colloqui e dei momenti di induction in occasione di apprendimento reciproco
  • come giovane: assumo il ruolo di docente proponendo metodi e strumenti innovativi che favoriscano l’apprendimento

9. valorizzare la trasferibilità dell’esperienza. Nel valutare le persone, occorre andare oltre i titoli e i riconoscimenti, guardando anche il loro potenziale e ciò che hanno raggiunto anche in contesti diversi rispetto a quelli convenzionali.

  • come docente: presento ai giovani le opportunità di crediti ottenibili attraverso esperienze extracurriculari
  • come genitore: evito di confondere mio figlio per il suo voto ma di comprendere la persona nel suo insieme
  • come lavoratore: vado oltre il curriculum e baso i processi di selezione sul potenziale di collaborazione e sulla motivazione, non solo sulla continuità dell’esperienza
  • come giovane: alleno e capitalizzo le esperienze, anche quelle fallimentari, valorizzandole e trasferendole ad altri contesti

10. generare e misurare l’impatto. È importante considerare l’impatto a vari livelli come requisito di tutte le azioni e usare la sua misurazione per verificarne l’efficacia e renderlo sistemico.

  • come docente: mi metto in gioco e mi rendo disponibile ad essere valutato per allinearmi alla necessità di creazione di valore
  • come genitore: sono disponibile a prendere in considerazione scelte meno convenzionali ma più utili alla generazione di impatto (es. il sistema ITS, come scelta post diploma)
  • come lavoratore: valuto gli indicatori di impatto e li traduco in stimoli di cambiamento anche attraverso la sistemazione di best practice.
  • come giovane: partecipo attivamente fornendo feedback per la valutazione


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