I profili IT difficili da trovare
di Stefania Nigretti
Il settore ICT continua a crescere sotto l’impulso della trasformazione digitale anche in epoca di pandemia. Eppure le aziende italiane faticano a trovare competenze digitali.
«I profili IT risultano molto difficili da ricercare e attrarre per le aziende, e questa è una pura conseguenza della loro specializzazione tecnica», spiega Federico Colacicchi, cofondatore e Ceo di Techyon, società di head hunting nel mondo dell’Information Technology.
Per indagare l’attuale gap tra domanda e offerta di lavoro (mismatch) in ambito IT, Techyon ha condotto un sondaggio, tra novembre 2020 e gennaio 2021, su 100 candidati e 70 aziende. È così emerso che solo il 17% delle aziende intervistate utilizza l’adozione di nuove tecnologie quale leva primaria per attrarre profili IT, mentre il 50% dei professionisti intervistati ha individuato come principale motivazione al cambiamento lavorativo proprio la possibilità di lavorare con tecnologie all’avanguardia.
Il 39% delle aziende intervistate ha ammesso di utilizzare l’incremento salariale quale leva primaria per attrarre competenze IT, tuttavia solo il 18% dei professionisti IT intervistati ha dichiarato di essere interessato in primis all’aumento salariale.
«Per i lavoratori in ambito IT, la retribuzione è sì una leva di employee attraction, ma non è l’unica», afferma Jacopo Tonelli, cofondatore e responsabile di Techyon, che conclude: «L’opportunità di lavorare con tecnologie all’avanguardia ha un grande valore, perché permette un aggiornamento costante delle competenze, così come la possibilità di affrontare una crescita professionale e rimanere competitivi sul mercato del lavoro».