Energy manager, crescono le richieste
di Robert Hassan
E’ chiamato alla raccolta e all’analisi dei dati che riguardano i consumi energetici e alla promozione dell’uso efficiente dell’energia. L’energy manager, figura professionale molto richiesta in ambito gdo e introdotta in Italia dalla legge 10/91, deve saper ottimizzare i consumi all’interno dell’azienda, un obiettivo che coniuga un approccio etico e la necessità di contenimento dei costi.
Il fattore critico nel processo di razionalizzazione nell’uso dell’energia risiede non solo nel valore professionale del tecnico e nella sua capacità di individuazione dell’intervento, ma soprattutto nella sua capacità/possibilità di dialogare con la struttura e con l’alta direzione aziendale, sviluppando una reale politica di conservazione dell’energia. In mancanza di questa, l’azione dell’energy manager verrà inevitabilmente a ricadere su di una posizione prettamente operativa, ovvero di “contabile energetico”. La sua attività di raccolta e analisi dei dati sui consumi energetici e della promozione dell’uso efficiente dell’energia nella propria struttura può essere svolta sia da un dipendente, sia da un consulente esterno.
Sebbene la nomina ai sensi della legge 10/91 non preveda requisiti particolari, ovvero titoli di studio o esperienza, per operare al meglio come energy manager, sono richieste conoscenze approfondite nel settore dell’energia, dell’ambiente ed economico/finanziario, unite a buone capacità comunicative e di relazione. La Fire (federazione italiana per l’uso razionale dell’energia) favorisce la formazione e la qualificazione delle competenze di esperti in grado di svolgere tale funzione. Tuttavia, i requisiti minimi per diventare un energy manager comprendono le lingue straniere, principalmente l’inglese, e il diploma, oltre ad esperienze nella vendita di servizi; la parte che riguarda la conoscenza dell’energia deve invece essere sviluppata in azienda: si impara spesso sul campo, non esistono né facoltà ad hoc, nè professionisti già pronti sul mercato.
“Sta diventando sempre più importante in azienda l’esperto di gestione dell’energia”, spiega Pino Bruno, consulente per l’energy management di Talea del gruppo Coop, azienda che costruisce e gestisce i supermercati e centri commerciali Coop in Liguria. “E’ una figura che si sta prepotentemente affermando nel campo dell’industria e dei servizi, in quanto è il ruolo individuato dalle norme vigenti in materia energetica come colui che sovraintende alle corrette azioni volte alla gestione dell’energia ed efficienza nella conduzione aziendale. In questo contesto storico, dove i costi dell’energia sono diventati quasi insostenibili, una corretta gestione dell’energia, il risparmio ed il ricorso alle energie rinnovabili, laddove possibile, sono la risposta al peso sempre più crescente che le imprese stanno sostenendo”, aggiunge Pino Bruno.
Se una volta l’energy manager si doveva occupare di ottimizzare il consumo di energia proveniente da fonti tradizionali, oggi compete a questa figura anche la ricerca e la valutazione di fonti alternative, con la relativa complessa valutazione giuridico/economica, oltre che esclusivamente tecnica.
“Per essere un buon energy manager è necessaria una conoscenza approfondita delle opportunità offerte dal mercato e dalle continue evoluzioni, non solo tecniche ma anche economico-finanziarie, per cercare di anticipare il cambiamento”, spiega Alessandro Fellet, maintenance director / energy manager di Unieuro.“Non si tratta solo di acquisto dell’energia e gestione e monitoraggio dei consumi, ma si parla di adottare strategie per un utilizzo intelligente delle risorse. Questo lo si ottiene implementando sistemi basati sull’intelligenza artificiale e sul machine learning ed investendo in soluzioni di efficientamento e utilizzo di energie rinnovabili capaci di ridurre l’impatto ambientale, lavorando e migliorando la sostenibilità in un cammino virtuoso. Stime e analisi degli scenari vengono aggiornati costantemente. In un contesto socio-economico globale in continua e rapida evoluzione è necessario agire rapidamente sfruttando al massimo le occasioni. Ecco perché Unieuro ha deciso di dare adeguata importanza alla figura dell’energy manager. Lavorare in un’azienda che basa il proprio successo sull’innovazione e sull’essere sempre un passo avanti fa decisamente la differenza”, conclude Alessandro Fellet.
Robert Hassan